La possibile integrazione tra Ozonoterapia e Riabilitazione, rappresenta un elemento fondamentale del nostro approccio alle diverse patologie che trattiamo.
Cosa Trattiamo con Ozonoterapia:
Patologie dell’apparato muscolo-scheletrico:
- Ernia discale
- Protrusione discale
- Spondiloartrosi
- Gonartrosi
- Artrosi spalla
- Rizoartrosi
- Patologie tendinee spalla ,gomito ,ginocchio
- Metatarsalgie
- Disbiosi intestinale e patologie correlate: coliti, malattie croniche dell’intestino crasso, duodeniti, gastriti, ulcera gastrica, presenza di helicobacter pilori, intolleranze alimentari, stipsi.
- etc…
L’ ozonoterapia consiste nella somministrazione, con varie modalità tecniche, di una miscela gassosa di ossigeno-ozono ad una precisa e specifica concentrazione di ozono, in base alla patologia che si deve trattare.
L’ozono (O3) è la forma triatomica dell’ossigeno (O2). E’ un gas che viene prodotto con specifiche apparecchiature a partire dall’ossigeno (O2). E’ una miscela instabile e pertanto deve essere utilizzata immediatamente dopo essere stata prodotta poiché l’O3 si scinde rapidamente ritornando O2.
Meccanismo di azione
In generale l’ozono medicale rappresenta uno stimolo ossidativo che determina una risposta antiossidante da parte dell’ organismo.
Azioni dell’ossigeno-ozono medicale
L’ossigeno-ozonoterapia è una tecnica che sfrutta le potenzialità dell’ozono, combinato con l’ossigeno, di stimolare i meccanismi di protezione dell’organismo nei confronti della produzione di radicali liberi.
Attiva la circolazione in tutti i tessuti favorendo il rilascio dell’ossigeno agli stessi svolgendo così diverse azioni: analgesica, antinfiammatoria, antivirale, antibatterica , immunomodulante, etc..
Una importante azione dell’ozono è quella idrofobica che viene sfruttata per l’azione disidratante sulle ernie discali.
Le modalità di somministrazione della miscela gassosa di ossigeno-ozono variano a seconda della patologia che si deve trattare: si va dalle infiltrazioni intramuscolari o sottocutanee a quelle periarticolari ed e intrarticolari, alla piccola e grande autoemotrasfusione (PAE -GAE), alle insufflazioni endo rettali – vescicali – vaginali , alle applicazioni di sacche locali, alla utilizzazione di acqua ozonizzata come bibita (terapia idropinica.)
Ozonoterapia nella disbiosi intestinale:
Principali patologie e condizioni cliniche interessate :
Colon irritabile – coliti – Intolleranze alimentari- Ulcera gastrica – presenza di Helicobacter Pilori – Stipsi
L’ossigeno-ozonoterapia è utile sia come miscela gassosa che come acqua iperozonizzata.
L’Ossigeno-Ozonoterapia, mediante insufflazione rettale di miscela di gas ( fino a 150 cc x seduta) e con l’uso di acqua iperozonizzata , si è dimostrata essere negli ultimi anni un trattamento medico con ampie possibilità applicative. La sua efficacia è stata dimostrata nei disturbi funzionali del colon e nella riabilitazione della capacità peristaltica intestinale. E’una terapia ben tollerata dai pazienti e non presenta effetti collaterali né a breve né a lungo termine.
Utilizzo di acqua iperozonizzata
Facendo gorgogliare l’ozono in acqua si ottiene un’acqua con una certa quantità di ozono disciolto.
L’uso di acqua ozonizzata trova largo impiego per varie patologie gastriche come le gastriti da Elicobacter pilori, che diventano negative dopo circa 15 giorni di terapia; l’ozono è un killer dell’helicobacter pilori.
È indicata anche per curare chi è affetto coliti, le malattie croniche dell’intestino crasso, duodeniti.
Principali Indicazioni
Patologia Ortopedico – Reumatologica
Ernie e protrusioni discali lombari , cervicali, dorsali.
Tendinopatie spalla, gomito, polso, mano, anca , ginocchio, caviglia , piede, etc.
Artrosi della colonna vertebrale (cervicale, dorsale, lombare), anca , ginocchio, caviglia, etc.
Apparato Vascolare
Vasculopatie periferiche (arteriopatie obliteranti arti inferiori, flebopatie, ulcere cutanee vascolari)
Apparato Gastrointestinale
Disbiosi
Disbiosi intestinale e patologie correlate: coliti, malattie croniche dell’intestino crasso, duodeniti, gastriti, ulcera gastrica, presenza di helicobacter pilori, intolleranze alimentari, stipsi.
Coliti (colon irritabile, morbo di Crohn, colite ulcerosa)
Apparato genito urinario
Cistiti ricorrenti
Vaginiti
Controindicazioni
Controindicato l’uso per via respiratoria.
Non va iniettato in vena o in arteria.
Non vi sono sostanziali controindicazioni nell’utilizzo della tecnica infiltrativa intramuscolare, sottocutanea, articolare e para-articolare.
La grande autoemo trasfusione non va effetuata se il paziente è affetto da:
Epilessia, ipertiroidismo, favismo e in stato di gravidanza.
Attenzione al diabetico: effetti ipoglicemizzanti con la grande autoemoinfusione, non con le infilitrazioni;
Effetti collaterali
Ipotensione (in rari casi si può scatenare una svaso vagale in conseguenza di particolare reazione allo stimolo doloroso); in genere non necessario alcun trattamento terapeutico;
Per prevenire tale possibile effetto dopo il trattamento tenere il paziente sdraiato x 5 min sul lettino;
La migliore prevenzione è quella di non provocare dolore!
La notevole diffusione della Ozonoterapia è soprattutto legata alla dimostrata efficacia (intorno all’ 70/80% dei casi) in diverse patologie dell’apparato muscolo-scheletrico
(Tabella) Particolarmente nel trattamento delle ernie discali lombari e cervicali che rappresenta l’indicazione più diffusa.
In tale patologia la tecnica più utilizzata è quella classica : infiltrazione paravertebrale intramuscolare, sia per la relativa semplicità, l’ efficacia terapeutica, e per gli scarsi effetti collaterali (utilizzando la tecnica corretta)
Il paziente deve essere disteso su un lettino, in posizione prona.
Si inietta una miscela di ossigeno-ozono, in corrispondenza dei muscoli paravertebrali, a 2, 5 cm dalla spinosa corrispondente allo spazio vertebrale interessato; in genere si praticano nella stessa seduta 4 iniezioni di max 10 cc di miscela gassosa di ossigeno-ozono, ad una precisa e determinata concentrazione di ozono.
L’iniezione viene effettuata con aghi molto sottili e, normalmente, non risulta particolarmente dolorosa.
Devono essere seguiti rigorosamente dei protocolli terapeutici:
Noi utilizziamo quelli definiti dalla SIOOT, la Società Italiana di Ossigeno Ozonoterapia che rappresenta la principale società scientifica che in Italia segue tale settore;
In tali protocolli sono stabiliti i vari parametri da utilizzare per eseguire le infiltrazioni
(modalità tecniche, dosaggio, numero di sedute necessarie per ciclo di trattamento);
Tali protocolli consentono di restare in condizioni di sicurezza per il paziente e di garantire al meglio l’ efficacia del trattamento.
Normalmente con la modalità di somministrazione per infiltrazione paravertebrale intramuscolare nelle ernie discali è necessario un ciclo di 12-15 sedute;
Bisogna attendere almeno 6 infiltrazioni (bisettimanali) per ottenere i primi risultati;
Nelle prime sedute di infiltrazione intramuscolare nelle Ernie Discali Lombari si inizia con concentrazioni più basse ( 10 gamma) e poi si può salire gradualmente con la concentrazione di ozono (fino a 15/20 gamma).
Si possono aggiungere delle sottocutanee a 2- 3 gamma a livello della linea delle spinose o lungo il decorso dello sciatico.
Tabella patologie dell’apparato muscolo-scheletrico con possibile indicazione alla ossigeno-ozonoterapia
- Ernia discale lombare , cervicale, dorsale
- Protrusione discale
- Spondiloartrosi
- Gonartrosi
- Artrosi spalla
- Rizoartrosi
- Patologie tendinee spalla, gomito, ginocchio,etc
- Metatarsalgie
- etc
Sono assolutamente necessarie:
- Un’accurata disinfezione della cute
- L’utilizzo di materiale monouso
- Il paziente deve restare disteso sul lettino per alcuni minuti dopo il trattamento ( 5-10) sul lettino.
- L’infiltrazione deve essere effettuata molto lentamente, non forzando l’immissione della miscela;
- Evitare reazioni particolarmente dolorose che potrebbero scatenare una risposta vaso-vagale (in genere non necessario alcun trattamento specifico).
Tabella A
Altre patologie che si possono giovare dell’uso dell’ozonoterapia:
- Patologie da carente apporto di ossigeno, come nei problemi di circolazione arteriosa periferica (arteriopatie obliteranti arti inferiori) o venosa (es. ulcere flebostatiche);
- Lesioni della pelle: piaghe da decubito e gangrene diabetiche. Nelle ulcere da decubito si sfrutta l’azione trofica e di riepitelizzazione della Grande Autoemo Infusione (GAE), associata all’uso di sacche locali che hanno effetto topico disinfettante.
- Malattie dell’intestino: proctiti, coliti, rettocolite ulcerosa , disbiosi
- Malattie gastriche: gastriti da Helicobacter pilori, esofagiti.